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"L’IMPORTANZA DEI PICCOLI GESTI" DAL GIOVANE MISSIONARIO IN ALBANIA

Riflessione sull’Avvento di Paolo Garimberti, il giovane di Calerno missionario in Albania.

2^ parte) Don Leonardo, il rettore del seminario di Scutari, ci ha raccontato che quando era appena arrivato in Albania dall’Italia una donna gli aveva chiesto di potersi confessare urgentemente. Non sapendo la lingua, si era trovato un po’ in difficoltà. Perciò le aveva detto di confessare tutti i propri peccati e alla fine lui l’avrebbe assolta. In questo modo, dopo 45 minuti di monologo, durante i quali lui non aveva capito una parola, era terminata la confessione.
Alcuni anni dopo, quando don Leonardo aveva dovuto spostarsi da quella parrocchia, quella donna lo salutò dicendogli: “Grazie ai tuoi consigli, quel giorno ho salvato la mia famiglia”. Lui non aveva detto niente, era solo rimasto lì davanti a quella donna, al resto ha pensato il Signore. Il non capire e il non poter parlare permettono di dare spazio a percezioni e comportamenti che nel nostro quotidiano abbiamo un po’ perso: ascoltare i suoni di questo paese, dalla natura alla confusione delle strade, ammirarne i paesaggi e calpestarne il suolo, guardare come le persone vivono, come si salutano, come stanno insieme. Ho capito che si può interagire senza bisogno di tante parole. Si può comunicare giocando, cantando, ridendo, mangiando e pregando insieme.
Ho riscoperto l’importanza di un saluto e di un sorriso. Tante volte i gesti riescono a comunicare più delle parole. Mi rendo conto che spesso nei ricordi di anni passati non emergono tanto le parole ma i gesti che delle persone hanno fatto, magari anche inconsapevolmente.
Auguro anche a voi di poter riscoprire l’importanza dei piccoli gesti in questo tempo di Avvento.