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CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIA DI SANT’EULALIA DI SANT’ILARIO D’ENZA 13/04/2012

Verbale 1° incontro di mercoledì 13 Aprile 2011 con Don Romano

CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIA DI SANT’EULALIA – SANT’ILARIO D’ENZA
Verbale 1° incontro mercoledì 13 Aprile 2011

INTRODUZIONE:
Don Romano ringrazia tutti per la disponibilità che vuole essere prima di tutto un servizio, desidera che siamo tutti come il Signore che si è fatto umile servo; lo spirito che domanda a Dio per sé e per tutti noi è quello del servizio alla verità perché la moralità nella nostra vita non è nel non sbagliare quanto nell’ affermare la verità sulla realtà. Dopo un anno e mezzo desidera inoltre che questa realtà parrocchiale risusciti e manifesti il suo volto missionario, proprio perché una comunità cristiana porta dentro di sé oggettivamente questa dimensione missionaria – questa comunità ha dentro di sé tutte le potenzialità, quelle date da Dio ed anche quelle maturate nella sua storia attraverso personalità e doni ricevuti. Se non si manifesta attivamente questa dimensione missionaria il rischio è di implodere , di sprecare il dono della fede che Dio ci ha dato – se non siamo testimoni viene meno anche la fede, la fede si riduce a forma, schema, si riduce ad una ideologia, diventa un peso. Don Romano è consapevole del compito che ciascuno di noi ha nella comunità cristiana, che non vuol dire che tutti pensiamo le stesse cose alla stessa maniera, ma come Comunità che riconosce che un Altro prima di noi ci ha scelto – con il battesimo Cristo ci ha messo insieme. La comunità cristiana non si fonda su quello che siamo capaci di fare, sulla capacità di relazione, ma sulla potenza del battesimo che ci ha fatti uno con Cristo – questa è anche la potenza della missionarietà.
Don Romano legge un passo del Cardinale Scola, patriaca di Venezia, tratto da “Il volto missionario della Parrocchia”, dove parla della vita della Parrocchia e della comunità cristiana che opera tra le case, nelle famiglie e mette in evidenza questo aspetto della missionarietà; parte da un brano del Vangelo dove Gesù guarisce un indemoniato, e all’indemoniato guarito dice di tornare nella sua casa e di raccontare cosa Gesù gli ha fatto e la misericordia che gli ha usato. “Stare con il Signore implica mettersi in movimento per annunciare la sua persona e le sue opere; Gesù propone a chi lo vuole seguire un nuovo potente modo di essere famigliare. La famigliarità inserisce in una trama di rapporti affettivi che accolgono e fanno crescere l’io. La famigliarità provocata da Gesù poggia su due elementi inscindibili, avere sì una casa in cui uno possa vivere con i suoi, ma per spalancarla attraverso l’annuncio a tutti”. Possiamo dire che la parrocchia, Chiesa tra le case, è il luogo dell’educazione integrale degli affetti attraverso l’innesto della parentela naturale nella nuova parentela donata dallo Spirito del crocefisso risorto. La condizione per questo è l’annuncio che apre gli affetti della carne e del sangue all’affezione di comunione in Cristo, e questa è la missione. “Il cristiano è consapevole che l’orizzonte della sua casa è il mondo!”. Il titolo del libretto non è uno slogan, ma una dimensione che attraverso tutto il nostro operare bisogna che si manifesti, va a beneficio nostro, di tutti i nostri cari prima ma poi di tutto il mondo. Don Romano sottolinea che questa è una grande pretesa dentro al suo cuore, la pretesa che questa realtà sia un segno significativo ed efficace all’interno della realtà che stiamo vivendo, non perché noi riusciremo a fare chissà cosa, ma perché riconosciamo la presenza di Cristo come il cuore grande della nostra vita e non possiamo non comunicarlo e testimoniarlo.
Che cosa è il Consiglio Pastorale? Dentro questa realtà parrocchiale di comunità cristiana, che sotto un certo punto di vista è movimento, vita della Chiesa fra le case della Parrocchia, proprio perché questa dinamica venga alimentata e sostenuta, il Consiglio Pastorale è quello strumento di aiuto a chi guida la comunità, di consiglio, di discernimento perché la realtà parrocchiale sia luogo di comunione e missione , così che ogni persona, dal più piccolo al più grande, sia aiutato in modo che, dovunque è, possa essere capace di comunione e missionarietà. Questo fa l’uomo adulto, maturo, cosciente di cosa vuol dire l’esperienza cristiana.

LINEE GUIDA DEL CONSIGLIO PASTORALE (C.P.):
la cadenza di questi incontri sarà uno ogni mese e mezzo, massimo ogni due mesi; per le varie proposte ed iniziative potremo anche farci aiutare da nostri amici, per competenze o capacità particolari, in modo che ognuno senta la responsabilità di appartenere alla comunità parrocchiale e dia il suo contributo. In base alle nostre disponibilità avremo anche momenti di formazione e di informazione – abbiamo bisogno noi tutti, su certi aspetti della vita della chiesa e della vita sociale, di farci aiutare ed illuminare; è un aspetto importante dell’autenticità del nostro servizio, più siamo aiutati a guardare al fondo delle cose, meglio possiamo muoverci ed aiutarci.
Don Romano fa una breve presentazione dei componenti del C.P. che rappresentano tutte le realtà della Parrocchia; alcuni membri sono eletti dai vari settori (sport, famiglie,..) o aggiunti dal Parroco, altri membri di diritto sono stati scelti dal Parroco perché già attivi nella vita della Parrocchia e con ruoli di responsabilità, così come ha indicato il Vescovo (vedi elenco membri del Consiglio Pastorale).

BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II 1* MAGGIO:
Don Romano ricorda che il 1° maggio verrà beatificato Giovanni Paolo II. A Don Franco è stata regalata una sua statua da mettere in chiesa; è un evento grande, questo Papa è stato una figura eccezionale per il nostro tempo, teniamo presente questa immagine che ha segnato la storia della chiesa – basti pensare a tutto quello che ha mosso con i giovani; se non avesse avuto quella intuizione di radunare i giovani attorno a Cristo attraverso la sua persona, in un momento difficile per la storia della chiesa quando è iniziato il suo pontificato. Dovremo mettere questa statua in Chiesa, potrebbe essere proprio la beatificazione l’occasione adatta; era venuto in mente di mettere un maxi schermo fuori e la statua sul balcone, per poi portarla in chiesa in processione durante i vespri, oppure potremmo tenere aperta la porta del teatro e far seguire l’evento in diretta da Roma a tutti quelli che lo desiderano. (Vittorio Moggi) il 1° maggio è l’inizio del mese mariano; è ben nota la devozione grande di Giovanni Paolo II alla Madonna totus tuus. Il 1° maggio dovremmo non solo sottolineare questo evento della beatificazione, ma anche dare slancio adeguato al mese di maggio in Parrocchia nelle forme classiche già note. (Mauro Rabitti) il 1° maggio è vicino; ci vuole il tempo adatto per preparare bene questo momento, coinvolgendo anche i gruppi. (Alberto Viappiani) non dimentichiamo che il 1° maggio è anche una data importante dal punto di vista sociale (vedi l‘evento al mattino davanti al teatro della consegna del garofano rosso), dovremmo fare attenzione a non sovrapporre iniziative diverse. (Ettore Pecchini) l’evento della beatificazione di Giovanni Paolo II è di portata tale che non può essere relegato, la Parrocchia deve prendere una posizione ferma; Giovanni Paolo II è un Papa che i giovani conoscono poco, sarebbe bello farlo conoscere come merita, visto anche il materiale vasto a disposizione. Don Romano sottolinea che niente vieta che si possa vedere in teatro la beatificazione in diretta; (Betta Dotti) potremmo trovarci nel pomeriggio al vespro e lanciare il mese di maggio, iniziando questo cammino di conoscenza di questo Papa. Don Romano chiede di trovarsi con il liturgico per vedere la modalità, poi si potrebbe finire il mese di maggio con un gesto particolare; (Buggio) in ogni caso sarebbe bello il 1° maggio tirare fuori la statua.

ORDINAZIONE SACERDOTALE DI DON STEFANO BORGHI:
l’altro evento significativo è l’ordinazione sacerdotale di Don Stefano e la celebrazione della sua 1° messa; è un evento significativo perché spiega la varietà di carismi che ci sono nella Chiesa, e questo è importante perché Dio non è una fontana secca, è una fontana zampillante sempre fresca. Fa nascere sempre volti, cuori, coscienze con aspetti che affascinano gli uni e gli altri; per questa comunità è un bel segno, è uno dei suoi volti. L’11 giugno c’è la sua ordinazione, non ci sarà la messa qui a Sant’Ilario nel pomeriggio in modo da poter partecipare tutti all’evento in Duomo, mentre la sua prima messa sarà celebrata il 19 giugno ore 18.30. Potremmo celebrare la messa in piazza come già fatto per Don Franco, all’aperto – così all’aperto dice anche questa apertura missionaria al mondo. Dobbiamo trovare persone (amici, i suoi delegati,..) che si mettano in moto, formare una commissione per organizzare bene l’evento. Don Romano sta cercando alcuni frati per 2-3 giorni che ci aiutino a vivere in modo particolare questo evento del dono del sacerdozio alla Chiesa, una presenza particolare di Cristo nella Chiesa. Occorre raccogliere le idee e definire la commissione che sarà formata dai suoi amici, come Simone Paterlini; (Pietro Setti) dobbiamo pensare anche a raccogliere i soldi per il regalo; (Simone Paterlini) per il regalo sarebbe opportuno sentire da Don Stefano quale desiderio abbia, venendo incontro alle sue necessità per quanto possibile; dobbiamo pensare anche al rinfresco. (Buggio) ancora non capisco la portata di quello che sta accadendo, è una grazia molto bella, sono stupito nel vedere quello che è successo in lui; bella l’attenzione che ponete su questo evento, per la nostra comunità è una grazia enorme. (Mauro Rabitti) gli amici e gli educatori di Don Stefano pensano all’organizzazione dell’evento, Simone riporterà a Don Romano; (Bolo) mettiamo anche sul bollettino la notizia dell’evento ed i riferimenti per contribuire al regalo.

VARIE:
Don Romano ricorda che il 13 maggio siamo tutti chiamati alla marcia penitenziale all’Olmo, non verrà celebrato il rosario nei vari punti; questo fa parte anche di questa dimensione missionaria di cui parlavamo prima, purtroppo la partecipazione alle stazioni quaresimali è modesta, nonostante il richiamo del Parroco. Bisogna che scatti questo desiderio e ci educhiamo per superare questo disinteresse, a partire dal Consiglio Pastorale. (Moggi) ricordiamo un altro evento importante, l’esposizione liturgica intitolata “Intrecci, liturgia e vita” con una mostra che raccoglie tutti gli oggetti per uso liturgico donati dalla Comunità alla Chiesa in occasioni particolari, durante il sacerdozio di Don Pietro Margini. L’evento inizierà il 15 maggio nel pomeriggio dopo le cresime, sarà inaugurato dal Vescovo e terminerà il 22 maggio; oltre a questa esposizione ci sarà la pubblicazione di un libro che raccoglie le fotografie degli oggetti in mostra insieme a testi di Don Pietro e un convegno che si terrà il 6 maggio. Occorre che i membri del Consiglio Pastorale facciano pubblicità ed occorrono volontari per diversi compiti, sia di manovalanza per allestire la mostra (riferimento Buggio), sia per sorveglianza degli oggetti durante la mostra (riferimento Moggi). Don Romano conclude la serata augurandosi che quello che facciamo lo facciamo con coscienza e passione, con la consapevolezza di essere stati chiamati da Cristo.